lunedì 31 ottobre 2011

REPORT del 30.10. 2011. "Giochi" di potere per una ricostruzione fantasma

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REPORT del 30.10.2011 - Effetto valanga

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Rarissima eccezione nel panorama dei nostri media, generalmente supini verso il potere politico e bancario, questa puntata di Report si è spinta fin quasi a toccare l'argomento tabù: il signoraggio bancario e la truffa del debito pubblico. 
Per il resto, ha affondato il coltello in modo chiaro ed efficace.

BUONA VISIONE. 

Manie di crescita

domenica 30 ottobre 2011

I cosmetici sono tossici?

Con un pernacchio si può fare una rivoluzione


Pernacchio in meridionale, pernacchia in italiano.

Le altre caste (di cui non si parla)



Gian Antonio Stella continua a scrivere e a vendere valanghe di libri che trattano il problema dei privilegi parlamentari. Il Grande Moralizzatore pare non accorgersi che esistono nel nostro Paese e nel mondo predoni, ladri e speculatori di ben altro calibro e criminali di guerra osannati e riveriti che stanno mettendo a dura prova la stessa sopravvivenza del pianeta. Ma lì il terreno è minato e Gian Antonio preferisce tenersi alla larga. Vista la sua esperienza in materia di “moralismo” potrebbe almeno informarci su come se la passa la sua categoria, quella dei giornalisti. Mentre infatti gli stipendi parlamentari sono on line e facilmente consultabili, sugli stipendi dei giornalisti si hanno notizie frammentarie e confuse. Quanto guadagnano giornalisti e uomini dello spettacolo? E quanti finanziamenti prendono dalla Stato i giornali italiani? In rete abbiamo trovato queste notizie, qualcuna non recente. Per le altre rimaniamo in fiduciosa attesa (Enzo Chiaradia).

La Federazione Nazionale della Stampa - si legge nella nota - non è solita prendere in considerazione indiscrezioni, boatos e congetture, soprattutto in occasione dei cosiddetti ‘giri di valzer’ dei direttori. Ma 15 milioni cash di ‘buonentrata’ e uno stipendio di 3 milioni annui (questo si dice sia il compenso a Vittorio Feltri per tornare a dirigere il Giornale), oppure 5 milioni annui a Belpietro per Libero, se confermati, sono cifre esorbitanti, incredibili, illogiche” (“la Repubblica” del6 agosto 2009);
«Quanto guadagni?». «Un milione di euro». «Mica poco!». «In realtà questo è il mercato. Io però lavoro per un anno al Festival anche come direttore artistico». Paolo Bonolis risponde così alla baby intervistatrice Giulia…” (“Corriere della Sera” del 12 febbraio 2009);
Giovanni Floris, per il suo impegno a Ballarò (va in onda una volta alla settimana), guadagna circa 450mila euro. Michele Santoro 800mila e Fabio Fazio - per due puntate alla settimana di Che tempo che fa -, si aggira sui due milioni di euro, sempre all’anno. Non basta? La povera Serena Dandini si ferma alla soglia dei 750mila euro. Ma lo sperpero della televisione pubblica prosegue in tutte le direzioni. Volete sapere quanto costa una comparsata di Emanuele Filiberto di Savoia? Il rampollo di casa Savoia prende sui 20mila euro per ogni passeggiata davanti alla telecamera.Noblesse oblige. La Rai è un paperonificio che sforna decine di milionari, solo qualche nome: Vespa 1,2 milioni, Milly Carlucci 1,5 e la Ventura 1,8” (“Il Giornale del 4 marzo 2011);
Mi permetto di mettere qui di seguito una mail giratami oggi che non sono riuscito a definire altro che demagogica e ipocrita:La rai ha appena firmato un contratto con il sig. Ferrara al quale viene affidato lo spazio che fu di Biagi Ogni giorno, dopo il tg1, il sig. Ferrara avrà la possibilità di dire tutto quello che pensa per 7 minuti. Questi 7 minuti CI COSTERANNO 3Mila euro alla volta. 
Si, avete capito bene, il sig. Ferrara porterà a casa ogni santo giorno per ben 3 anni [SONO 2 PIU' UN OPZIONE PER IL TERZO, ndB], 3 mila euro al giorno…”. Ferrara guadagnerà sicuramente tanto con i 720 mila 3uro all’anno, ma cosa avete detto quando Paolo Bonolis per 5 serate di Sanremo 2009 ha percepito un milione di euro!…”(“Il Barbapress”, blog di Piero Barbaro del 15 marzo 2011.


Quanto guadagnano i  vip.
Claudio Amendola : 1.862.286
Roberto Benigni : 3.580.995
Daria Bignardi : 572.760
Claudo Bisio : 2.299.611
Fabio Volo : 577.001
Paolo Bonolis : 3.860.759
Carlo Conti :988.640
Maurizio Costanzo : 4.290.152
Paolo Del Debbio : 647.809
Sabrina Ferilli : 423.829
Aldo Grasso : 216.145
Ezio Greggio: 1.523.368
Linus : 718.905
Luciana Littizzetto: 1.824.084
Michele Santoro : 118.752
Nicola Savino : 201.647
Marco Travaglio : 282.280
Simona Ventura : 1.677.193
Costantino Vitagliano : 463.785


Il paese dei balocchi

 Brano del 1992

Italiani

sabato 29 ottobre 2011

Le idee sbagliate e i miti del nostro tempo



"Conosciamo le malattie del corpo, con qualche difficoltà le malattie dell'anima, quasi per nulla le malattie della mente. Eppure, anche le idee della mente si ammalano, talvolta si irrigidiscono, talvolta si assopiscono, talvolta, come le stelle, si spengono. E siccome la nostra vita è regolata dalle nostre idee, di loro dobbiamo aver cura, non tanto per accrescere il nostro sapere, quanto piuttosto per metterlo in ordine.
La prima figura d'ordine è la problematizzazione di certe idee che, per ragioni biografiche, culturali, sentimentali o di propaganda, sono così radicate nella nostra mente da agire in noi come dettati ipnotici che non sopportano alcuna critica, alcuna obiezione. E non perché siamo rigidi o dogmatici, ma perché non le abbiamo mai messe in discussione, non le abbiamo mai guardate da vicino. Chiamiamo queste idee miti, mai attraversati dal vento della de-mitizzazione.
A differenza delle idee che pensiamo, i miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi che non sono logici, ma psicologici, e quindi radicati nel fondo della nostra anima, dove anche la luce della ragione fatica a far giungere il suo raggio. E questo perché i miti sono idee semplici che noi abbiamo mitizzato perché sono comode, non danno problemi, facilitano il giudizio, in una parola ci rassicurano, togliendo ogni dubbio alla nostra visione del mondo che, non più sollecitata dall'inquietudine delle domande, tranquillizza le nostre coscienze beate che, rinunciando al rischio dell'interrogazione, confondono la sincerità dell'adesione con la profondità del sonno.
Ma occorre risvegliarci dalla quiete che le nostre idee mitizzate ci assicurano, perché molte sofferenze, molti disturbi, molti malesseri nascono non dalle emozioni di cui si fa carico la psicoterapia, ma dalle idee che, comodamente accovacciate nella pigrizia del nostro pensiero, non ci consentono di comprendere il mondo in cui viviamo, e soprattutto i suoi rapidi cambiamenti, di cui i media quotidianamente ci informano senza darci un discernimento critico che ci consenta di intravedere quali idee nuove dobbiamo escogitare per capirlo"... Per recuperare la nostra presenza al mondo, una presenza attiva e partecipe, dobbiamo rivisitare i nostri miti, sia quelli individuali sia quelli collettivi, dobbiamo sottoporli a critica, perché i nostri problemi sono dentro la nostra vita, e la nostra vita vuole che si curino le idee con cui la interpretiamo, e non solo le ferite infantili ereditate dal passato che ancora ci trasciniamo.
Critica è una parola che rimanda al greco kríno, che vuol dire "giudico", "valuto", "interpreto". Ogni giudizio, ogni valutazione comportano una crisi delle idee che finora hanno regolato la nostra vita, e che forse non sono più idonee ad accompagnarci nella comprensione di un mondo che si trasforma anche senza la nostra collaborazione. Chi non ha il coraggio di aprirsi alla crisi, rinunciando a quelle idee-mito che finora hanno diretto la sua vita, non guadagna in tranquillità, ma si espone a quell'inquietudine propria di chi più non capisce, più non si orienta". 

(Tratto da I miti del nostro tempo di Umberto Galimberti)

Dove sono finiti quelli che dicono di avere le palle?


La ex Italia (ora protettorato franco-tedesco) finirà come l'Argentina?
Quanto pagheremo per la nostra apatia?

Futuro venturo del protettorato franco-tedesco (un tempo "Italia")

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mercoledì 26 ottobre 2011

Piove, governo ladro!



"Il Punto", rubrica a cura di Monia Benini
Puntata del 26 ottobre 2011

Ecco il risultato degli intrallazzi fra potere politico, economico e bancario nel settore edilizio. E intanto...pagano i cittadini!

L'Italia, la via, i microchips

L'Italia


La via


I microchips


Almeno lui non gli ha baciato le scarpe




Muore come Gheddafi. Un despota laido, egomaniacale, corrotto, detestabile, che però almeno muore per non aver baciato le scarpe al Vero Potere. Silvio Berlusconi muore così. Nell’epitaffio sobrio che questo uomo merita, ci sarà una sola riga dignitosa: “Almeno lui non gli ha baciato le scarpe.” Una riga che non leggerete sulla tomba di Umberto Bossi.
L’Italia è finita, già smembrata e i pezzi migliori già assegnati alle elite Neoclassiche, Neomercantili e Neoliberiste, quelle che da anni cercano la morte del disubbidiente Silvio Berlusconi, già bollato dal Wall Street Journal nel 2008 come “un nemico del Libero Mercato, non un Liberista economico disposto a fare ciò che è necessario”. Quelle elite che hanno piazzato in Italia i loro sicari De Benedetti, Prodi, Monti, Draghi, La Repubblica, Travaglio, e il centrosinistra al completo.

Quelli che hanno chiamato al telefono Giorgio Napolitano la settimana scorsa per avere garanzie, hanno cioè chiamato l’uomo che dagli anni ’70 lecca le scarpe alle elite finanziarie americane, l’uomo che già allora diceva a Business Week 
Noi non ci opponiamo alle multinazionali. L’impresa privata lavorerà meglio in un’Italia governata in modo migliore”, mentre il suo partito pugnalava alle spalle i lavoratori italiani.
Lo ha scritto il Financial Times ieri: “L’Italia dovrà cercare un salvataggio finale(entri il Fondo Monetario, nda), e con esso arriverà una interferenza inaudita nella sua sovranità politica”. E’ già tutto deciso, la Spirale della Deflazione Economica Imposta lavora da un pezzo per rumenizzarci ai piedi della Germania. Leggete il Più Grande Crimine 2011.
Questa mia gente non si rende conto di cosa significhi, di cosa l’attende. L’ho già scritto mille volte, non lo ripeto, mi si torce lo stomaco, sono e saranno sofferenze impossibili da rendere in parole.
Ma quello che mi fa imbestialire è vedere lo sgangherato drappello dei contestatori italiani che va a ramengo a protestare a casaccio perché non ha voglia di studiare chi sia il Vero Potere Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista che ci ha distrutti, né di capire dove stia veramente (oh!abbarnard!!... a far le 3 del mattino ai centri sociali ci si diverte. Studiare? Cheee??). Il pietoso drappello che si fa guidare da uomini come Franco Berardi Bifo, che all’oscuro totale dell’Abc dell’economia predica su Micromega soluzioni alla dittatura del Vero Potere come “Entrare nei loro sistemi informatici, pubblicare i crimini finanziari con iniziative di tipo Wikileaks, cancellare le loro reti assassine di scambio finanziario in tempo reale”. Non ci sono parole, ma il grave è che sto tizio sta su Micromega, cioè loro, i sicari del Vero Potere, e nessuno se ne rende conto. Il drappello che da una parte attacca la Banca d’Italia, sì, fuochino, ma dall’altra è però Popolo Viola D.o.p. e attacca come causa di questo disastro l’unico premier italiano che negli ultimi 18 anni non ha baciato le scarpe al più devastante colpo di Stato finanziario delle storia dell’umanità, Silvio Berlusconi. Drappello: fate pena.
Chiedo: è data all’empio la possibilità di redimersi in punto di morte con un unico gesto? Credo che il cattolicesimo dica di sì, io non concordo. Ma se siete cattolici allora perdonate l’uomo di Arcore, perché ieri il suo grido d’orgogliosa ribellione ai padroni del mondo ha strappato a me un grido nell’anima. Almeno lui non gli ha baciato le scarpe per non morire.

Paolo Barnard
25.10. 2011

venerdì 21 ottobre 2011

Allora, avete capito o no

Perché eliminare Gheddafi?


Il mondo governato da una cricca di pazzi criminali in doppio petto blu trincerati dietro un paravento di sigle e titoli altisonanti (FMI, BCE, UE, Presidente, Governatore, Commissario tal dei tali) che usa i media prezzolati per far bere alla massa qualsiasi bufala. E la massa che fa? Naturalmente beve, e beve tanto da essere ormai ubriaca e si attacca sempre più alla bottiglia, cioè alla tv.

Spegnete la tv per carità!
Spegnete quella bugiarda!
Accendete la vostra intelligenza perché qui la realtà è grave. L'avete capito, vero?

giovedì 20 ottobre 2011

Un sogno per domani


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Fate un po' i conti. Quante persone si potrebbero risvegliare?
E, in fondo, sarebbe piuttosto facile. 

Conoscete questo simbolo?




La notizia sta circolando attualmente su pochi blog, ma pare che con un trattato firmato da Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Romania, sia stata di recente creata una polizia europea (l’Eurogendfor), avente competenze di intervento in tutta l’area dei paesi comunitari. L'Eurogendfor avrebbe ampi margini d’azione, comprese azioni segrete e “licenza” di operare senza alcun controllo democratico.

C'è chi sostiene che l’Eurogendfor sia già sbarcata in Grecia alla fine della settimana scorsa.  Segretamente, è ovvio.  

Utilizzeranno l’Eurogendfor contro eventuali rivolte dei popoli, visto che anche le polizie nazionali stanno, in alcuni casi, scendendo in piazza?

MES sage in a bottle.



"Il Punto", rubrica a cura di Monia Benini
Puntata del 19 ottobre 2011  


Un messaggio, un appello per il risveglio degli Italiani, sempre più ostaggio della grande finanza.

L’accordo MES (ESM in inglese) potete trovarlo qui:  http://consilium.europa.eu/media/1216793/esm%20treaty%20en.pdf.

La storia siamo noi


Se la storia siamo noi, a chi allora imputare le cause dei nostri mali? 
A chi imputare le storture della società in cui viviamo?

Terzani - Il giornalismo - L'uomo bianco


La Grecia si ferma per 48 ore. Sale la rivolta?


Cosa deve fare un popolo quando realizza che i governanti sono al servizio di speculatori internazionali e criminali istituzionalizzati (BCE, FMI e compagnia)?
Cosa deve fare un popolo quando si vede rubato il presente e il futuro?
Cosa deve fare un popolo oppresso da tassazioni assurde e tagli selvaggi che mettono sul lastrico milioni di famiglie?
Cosa deve fare un popolo quando ha (finalmente) scoperto che quella del debito pubblico è una truffa colossale messa in atto per depredare la gente comune? 
E cosa deve fare un popolo quando più volte ha manifestato pacificamente e non è stato minimamente ascoltato?
In Grecia 200 mila persone sono scese in piazza e hanno proclamato uno sciopero di 48 ore.
Ma, a questo punto,  il rischio rivolta è altissimo. 

(Nel filmato gli scontri di ieri ad Atene)

martedì 18 ottobre 2011

LOTTA DI POPOLO PER SOPRAVVIVERE AL POTERE BANCARIO

« I giochi di profitto e potere della grande finanza mandano in rovina le nazioni ricche, alla fame le povere, uccidono il futuro dei giovani; ci stanno spingendo alla catastrofe; governi, parlamenti e politici sono asserviti e pagati, sono loro strumento, è insensato rivolgersi ad essi; non resta che la lotta di popolo per la sopravvivenza contro quegli affamatori senza patria; e nella lotta di popolo per la vita o per la morte non si sta a contare i caduti, da una parte e dall’altra; madri e padri sono pronti a dare la vita sotto il fuoco della polizia di regime per ridare un futuro ai loro figli; dato che il potere finanziario costituito controlla polizia e forze armate, mettiamo in conto molti milioni di morti; in ogni caso, meglio morire da uomini liberi combattendo, che aspettare pacifici e sottomessi di fare la fine del topo, a cui già siamo stati destinati.»
Sembra un discorso realistico, e il potere costituito lo teme, e si ingegna per presentare mediaticamente le dimostrazioni popolari contro la finanza predona come un problema di ordine pubblico. Permette a poche decine di teppisti, forse prezzolati, forse psicopatici, di compiere violenze odiose, e poi le riferisce all’insieme dei protestatari per squalificarli e per non parlare del problema vero, della tragedia di miliardi di persone, a cui viene fatta, con l’appoggio delle istituzioni, una violenza incommensurabilmente superiore ad ogni altra. Ed evita di parlare della rivoluzione degli islandesi, che si sono salvati dal baratro preparato dai finanzieri non rispettando le regole, ma assediando il parlamento e combattendo contro la polizia del regime.
Sembra un discorso realistico, ma non lo è:
1-Le lotte di popolo non hanno mai portato alla vittoria degli interessi del popolo;
2-Le lotte di popolo richiedono un nemico individuabile e fisicamente aggredibile, ma i grandi finanzieri sono pochi, mobilissimi, non li puoi catturare, anche se il popolo abbatte i palazzi della BCE, della Fed, di Wall Street etc. il sistema funziona sempre, perché è immateriale, è telematico;
3-Potrebbe essere, quindi, una lotta non di popolo ma super-tecnologica, di super-hackers, ma con quali possibili esiti?;
4-Quand’anche si catturassero i grandi finanzieri che ora manovrano le leve – i Rothschild, i Rockefeller, i Warburg, i Lazard, i Moses, il Soros – e li si uccidesse tutti, non cambierebbe nulla, perché il loro modo distruttivo e anti-umano di fare finanza è e rimane la cosa che, al mondo, dà il massimo di guadagno e il massimo di potere insieme; perciò, se non la fanno più essi, la faranno altri: l’opportunità di sfruttare e dominare crea sfruttatori e dominatori.
Rassegnatevi, o voi indignados e desperados: la finanza distruttiva è il limite alla specie umana. La via della lotta di classe è un vicolo cieco, pertanto. Non sblocca la situazione. Uno sblocco può forse venire da un altro fattore – e pregate quindi affinché avvenga:
Per la prima volta nella storia dell’umanità miliardi di persone precipitano insieme nell’angoscia e nell’esasperazione. L’angoscia di miliardi è una forza immensa e avrà probabilmente un effetto profondo sulla psiche collettiva, magari di tipo neovitalista, alla Rupert Sheldrake. O archetipico, alla Carl Gustav Jung. La psiche profonda della specie, sentendo che la specie stessa è minacciata di autodistruzione perché gli individui sono guidati dalla ricerca dell’avere e del potere come valori primari e condivisi,  potrebbe produrre profondi, rapidi e imprevedibili aggiustamenti. Potrebbe svegliare le persone da questa fascinazione, da questa ipnosi. Potrebbe dischiudere nelle loro menti nuovi, più ampi e più ecologici orizzonti. Potrebbe generare un Uomo Nuovo con una sensibilità aliena alla ricchezza e al dominio sugli altri, orientata alla ricchezza e al dominio interiori – a quegli spazi interiori, l’antariksha dei veggenti indovedici, più vasti di qualsiasi possesso materiale. Anche se suona un po’ irrazionale, anche se il grosso della popolazione sembra per ora addormentarsi sempre di più anziché risvegliarsi, apriamoci dunque con fiducia a questa speranza nel potere della disperazione. Che altro ci rimane?

18.10.11
Marco Della Luna

domenica 16 ottobre 2011

10 regole per controllare le masse


Imbavagliati dagli indignados. Ma chi manovra gli indignados?


L'esperienza di Albamediterrana al presidio degli indignatos di via Nazionale. 
"Etichettati come fascisti solo per aver tentato di parlare e spiegare il signoraggio e la moneta debito.

E cosi' mentre i sedicenti black block stanno mettendo a ferro e fuoco la città eterna la manifestazione è stata politicizzata da partiti che prima leccano il culo alle banche e poi hanno il coraggio di portare le loro bandiere in una manifestazione nata contro il debito e le banche private.
E cosi' a causa dei soliti violenti infiltrati (hanno usato le stesse tecniche del G8 di Genova, basta guardare le immagini TV) il problema, LA CAUSA DI TUTTI I MALI è stato strumentalizzato e messo nuovamente a tacere, grazie anche ai media prezzolati che nei prossimi giorni faranno il resto".

"Manca l'analisi, e poi non c'ho l'elmetto"


sabato 15 ottobre 2011

Manifestanti caduti nel trappolone

Non sono contento di dire che lo avevo previsto. Ma è un fatto e come tale va registrato. Avevo previsto, e lo sapete, il rischio di strumentalizzazioni e, purtroppo, così è stato. Ora tocca sorbirci la morale dai politici e dal coro di giornalisti della nostra "libera" informazione. Ma soprattutto toccherà sorbirci ulteriori limitazioni alle nostre già misere libertà. Qualcuno, infatti, ha prontamente sollecitato limitazioni al diritto di manifestare. Problema- reazione- soluzione. Sempre la stessa solfa.  
Quando si comprenderà che le manifestazioni di questo tipo non servono a nulla se non hanno un solido progetto politico alle spalle?

Elia Menta

Psicologia della razza umana


Sostituite i "visitors" con le oligarchie sovranazionali e avrete una chiave di lettura della nostra realtà. 
E' consigliabile vedere il video almeno tre volte, anche non consecutive.

Sapere Aude! (abbi il CORAGGIO di usare la TUA INTELLIGENZA)


Per comprendere il sistema e la società in cui viviamo è necessario:
  1. Rottamare i vecchi paradigmi;
  2. Sbarazzarsi in fretta della televisione e cominciare seriamente a leggere e a studiare. Ma soprattutto... a pensare con la propria testa.    

Controcorrente


Non fatevi ingannare dalla giovane età. Sono ragazzi in gamba, molto in gamba.

venerdì 14 ottobre 2011

PRONTI ALL’IMPATTO – DEFAULT, EURO, CASTA

Come ragiona la classe politica? Ragiona così:


«Per fare i nostri interessi abbiamo portato il paese al 50% di pressione fiscale, al declino economico, all’emergenza finanziaria. Che opportunità di profitto ci offre questa situazione? Enormi opportunità. La gente ha paura, quindi può essere indotta a darci altri soldi, altre tasse, e ad accettare altri tagli, per evitare la catastrofe. Noi così facciamo cassa, portiamo all’estero, facciamo quadrare più o meno i conti, rassicuriamo i partners dell’Eurozona, e passiamo l’inverno. L’anno prossimo il problema si ripresenterà e noi metteremo nuove tasse. Quando non sarà più possibile tassare, metteremo ipoteche forzose sul mattone, lo prenderemo come garanzia per altri prestiti, per fare ancora cassa e pagare i btp detenuti dalle banche tedesche e francesi, in modo che ci lasciano continuare a depredare gli italiani. Così tiriamo avanti altri due o tre anni, aiutandoci se serve con elezioni o un nuovo governo, il solito teatrino delle passioni politiche, e poi il paese collassa, passa a gestione diretta franco-tedesca, dopo un poco ce lo ricomperiamo con i soldi messi all’estero, e magari torniamo in sella, amministrando e rubando sotto il potere straniero – non ce ne può fregar di meno.»

In base ai precedenti storici e al comportamento attuale, è assurdo pensare che la classe politica italiana abbia la capacità e l’interesse di risanare e risollevare il paese. Se essa ha un disegno, è un disegno opposto a questo: spennare, poi spennare di più sfruttando l’emergenza. Da quando la crisi incalza, la qualità della sua gestione peggiora, anziché migliorare. Non ha più progetti. Punta solo a far quadrare i conti dell’esercizio in corso. Assurdo è pensare o proporre di trasferire ulteriori risorse, togliendole alla sua vittima, alla società civile. Sa che il sistema è prossimo a saltare e vede che già ora l’UE e la BCE le portano via le leve del potere, la sovranità e la politica monetaria, fiscale, creditizia, previdenziale… Quindi arraffa l’arraffabile. Non può pensare a lungo termine nè ad altro che al proprio lucro.
 Logico è pertanto prepararsi al collasso del paese secondo le tendenze già in atto e già avanzate. Il collasso potrà avvenire tra il 2012 e il 2014. La casta cerca di differirlo, per avere il tempo di completare il saccheggio del paese sfruttando le opportunità offerte dall’emergenza. Ma non è detto che vi riesca.
Il collasso può configurarsi come uno sgretolamento, fino alla cessazione, di molti servizi e funzioni pubblici da una parte, e come una crisi monetaria dall’altra parte. La crisi potrà consistere in un tracollo del sistema creditizio, con una drastica rarefazione monetaria (le banche non erogano più credito, mettono tutti al rientro, falliscono) oppure in una drastica svalutazione (del 40-50%) conseguente all’uscita dall’Euro. In entrambi i casi scarseggerà il denaro per pagare gli stipendi, la spesa, le bollette, i mutui, le tasse. Ne deriverà una fortissima recessione, con disoccupazione e crollo della produzione, anche agroalimentare. E’ da aspettarsi il fenomeno della borsa nera.
Per tale scenario è opportuno che le famiglie usino i soldi che hanno per fare scorte di cibo, vestiario, combustibile, utensili, materiale di consumo, anche per contrastare la borsa nera. Una scorta di alimentari sufficiente per un anno costa poco. E’ una soluzione molto più pratica ed economica che comperare e mettere a coltivazione un orto, il quale oltretutto sarebbe facilmente saccheggiabile e scarsamente difendibile.
Altri strumenti per resistere all’impatto li ho indicati nel precedente articolo “Fuga dal Cimit€uro”: le monete alternative locali e le società di mutuo soccorso della legge del 1886. Aggiungo l GAS, o gruppi di acquisto solidale, che sono associazioni di famiglie che fanno convenzioni con produttori agricoli pattuendo di comperare cibo a prezzi modici e di qualità controllata, e garantendo la regolarità dell’acquisto. L’ideale è abbinare il GAS con le monete locali, formando una filiera completa che unisca produttori e consumatori, così da assicurare la circolazione della moneta.
Mai abbastanza evidenziato sarà il pericolo derivante dal fatto che nel paese abbondano organizzazioni criminali armate che, in uno scenario di ridotta capacità di mantenere l’ordine pubblico da parte dello Stato, potrebbero spadroneggiare sul territorio compiendo saccheggi sistematici. L’unico valido contrasto a tali organizzazioni sarebbe l’autodifesa locale auspicabilmente assistita da potenze straniere, nel contesto di una gestione politica dell’Italia che sarà condotta direttamente dall’estero, stante la fine di una credibile e possibile governance nazionale e il sostanziale fallimento del sistema-Italia. Un assetto di protettorato è la destinazione oramai certa per il paese.

12.10.11 Marco Della Luna


Aggiungo: passate parola. 
Elia Menta

La gente indignata lancia uova davanti al parlamento



A Milano altri indignati prendono di mira la sede della Goldman Sachs.
E domani manifestazione nazionale a Roma. 
Il dato positivo è che qualcosa si muove; il dato meno positivo è l'assenza di un progetto politico tra i manifestanti col rischio, grosso, di strumentalizzazioni di varia natura. 
Sul rischio di strumentalizzazioni ci tornerò. Qualcosa non mi quadra.


Impiccati dal debito



"Il Punto", rubrica a cura di Monia Benini
Puntata di mercoledi 12 ottobre 2011

Strampalate misure per far fronte ad un debito sempre più alle stelle, mentre i cittadini sono sempre più alle stalle (o comunque in quella materia organica tipica delle stalle). Il governo europeo impersonato dalla BCE e gli effetti sugli Italiani

Grazie a Dio


Stefano Rosso, grande cantautore romano, oggi quasi dimenticato. 
Profetiche molte delle sue canzoni. Grazie a lui, a Gaber, a Battiato, a De Andrè, a Bennato cominciai molti anni fa (quando ancora suonavo la chitarra e memorizzavo i testi delle canzoni) a comprendere qualcosa della nostra realtà e a coltivare l'amore per la ricerca e per la verità.

Grazie.

giovedì 13 ottobre 2011

Gaetano Crocellà: una VERA politica per l'istruzione



Intervento illuminante da seguire con attenzione. 
Gaetano Crocellà è intervenuto ai lavori della quinta assembla nazionale del Movimento Politico di Liberazione "Per il Bene Comune"  svoltasi a Torino l'8 e il 9 ottobre 2011.

Il GRANDE cetriolo



Il Grande cetriolo sta arrivando. 
Chi pensate pagherà il "salvataggio delle banche"? 
Inoltre, la Banca d'Italia, attraverso il capo del Servizio Studi, ha suggerito che «sarebbe necessaria una riflessione sull'opportunità di reintrodurre l'abitazione principale fra gli immobili soggetti a imposta, in particolare all'Ici».
E come se non bastasse proprio oggi la BCE ha avvertito l’Italia di prepararsi a nuove manovre economiche.
Cetriolo per tutti, insomma.

martedì 11 ottobre 2011

C'è un'aria



Canzone di Giorgio Gaber del 1993 interpretata da Paola Turci.