domenica 9 giugno 2013

A PAOLO FRANCESCHETTI E PAOLO FERRARO DA MINA STALLONE

Ho trovato questo scritto nei commenti e ho deciso di farne un post al fine di permetterne una maggiore visibilità. 

Buon pomeriggio avv. Franceschetti e avv. Ferraro
orai vorrei raccontare del mio tentativo di coinvolge l'associazione Melaniarea riguardo al problema che attanaglia me e i miei figli da troppi anni ormai. E stato sicuramente un ulteriore sbaglio che ho commesso e che, comunque mi ha fatto rendere conto della reale portata del problema. A parte l'impossibilità di reperire la pagina tanto dal mio tablet, quanto dal comiuter della biblioteca che frequento, con entrambi cliccando sul link non portavano ad alcuna pagina dell'associazione. Sono riuscita fortuitamente a fare un tentativo attraverso il portatile di una conoscente di un paese vicino e da quello rispondeva che era inserito un hacher. 
Decido, comunque di recarmi a Somma Vesuviana il 15 maggio e di tentare di contattare da lì l'associazione. Con molta difficoltà raggiungo la strada laddove mi dicono essere la sede, ma poichè non sapevo neanche il numero civico chiedo alla gente del posto, ma nessuno ne sapeva ne niente, -beati voi -penso -evidentemente per voi non è neppure lontanamente un bisogno!. Mi rivolgo così, al gestore di un negozio di telefonia, il quale si è prodigato a rintracciare il numero di telefono del signor Michele Rea, il quale se posso azzardare un'ipotesi della sua risposta data al suo interlocutore, potrebbe aver detto : ma che mi hai chiamato a fare! forse ho azzardato ma questo potrebbe giustificare le parole e i gesti del suo interlocutore. Poi, dopo un pò che si sono parlati il signor Rea ha deciso di parlare con me e mi è stato passato il cellulare. Mi ha detto che lui al momento era in servizio,che pertanto non poteva intervenire e terminava alle 16,00. Io gli ho chiesto di fissarmi un appuntamento per il pomeriggio . Lui inizialmente ha cominciato a pensare di farlo ma poi mi ha detto che dovevo recarmi presso i servizi sociali di Somma presso il comune poichè sono loro poi a contattarlo e quindi a smistare le richieste. Io pur non essendomela bevuta ho seguito la sua indicazione, confermatami dagli stessi del comune senza mia richiesta. Purtroppo ero ignara di quanto fossero apertamente spietati, perchè lì la bambina mi è stata allontanata con un pretesto e portata in una casa famiglia e io non avevo ancora cominciato ad aprir bocca che sentivo gridare dall'altra parte:- Ma io non ho capito in quale psichiatria devo farla portare!. Dalle domande che mi venivano poste dall'assistente sociale era manifesto che erano fatte solo per chiarire alcuni punti che interessava loro di sapere, ossia se ci fosse qualcuno che in qualche modo mi stava aiutando, se avessi soldi con me (e lì francamente mi è balenata l'idea di quello che poi si sarebbe realizzato, ossia il furto dei borsoni), se mi accorgessi dell'avvelenamento ecc.
Ad un certo punto piomba in stanza un personaggio del 118 che solo a vederlo è fonte di paura, si siede con violenza sulla sedia accanto alla mia, incrocia le gambe dall'altra parte, mette la sua mano destra a coprirsi il mento, poggiando il gomito sulla gamba che aveva sollevato sull'altra e dopo 2 secondi decreta:- allora dobbiamo fare terapia. Al che mi alzo e dico :-no, vi ho detto ,se potete aiutarmi è bene, altrimenti non fa niente. E lui fa:- lei ha detto che sta male! No -dico io- io non ho detto di stare male. L'assistente, anche lei precisa:- si, all'inizio ha detto di stare male! No- dico io- non l'ho mai detto. Prendo i borsoni ed esco dalla stanza, lì fuori ne incontro un'altro seduto sulla panchina con i guanti infilati e anche lui per l'aspetto e l'acciglio da far paura. Forse avevano mandato apposta due tipi così, per farmi spaventare e poi farmi terapia?
Fuori, nel corridoio vengo a sapere che avevano telefonato a mio marito per farmi venire a prendere, che la bambina era stata portata in una casa famiglia (e non a casa dell'assistente come mi avevano fatto credere) e di lì a poco conosco la proprietaria di quella voce che tanto sbraitava nell'altra stanza piena di tante altre persone, anche in divisa.
Devo aggiungere che mi era stato offerto da bere dall'assistente sociale e anche in questo sono stata fortunata perchè non sentivo di avere sete, ma il suo secondo tentativo mi ha messo qualche dubbio sulla salubrità dell'acqua che mi sarebbe stata offerta.
Sono andata via con la raccomandazione da parte dell'assistente capo di non andare in giro da sola, perchè anche lei non lo fà mai, và sempre accompagnata da suo marito! Non ho voluto osare ed essere troppo scortese, vista l'ospitalità ricevuta, e dirle che con il suo metro e cinquanta con i tacchi sentiva normale il dover essere sempre accompagnata.
Ora mi chiedo:- il signor Rea e la sua associazione ha svolto un servizio e a chi? ed è stato anche lui compensato per il servizio svolto? Colgo l'occasione per porgere i miei saluti alla famiglia Rea e in particolare alla -mamma- sicuramente sensibile al sociale, a difendere, anche solo con un buon consiglio, un'altra mamma in difficoltà.
Nel pomeriggio vengo a sapere che era stata dedicata a me una pagina sul meridiano.it e leggendolo l'unica cosa giusta e vera scritta è che sono "disturbata",voglio vedere! Lo sanno meglio di me quanto e da quando mi stanno disturbando,e a dire poco!
Vorrei aggiungere: magari! anche solo qualcosa di quel che racconto non fosse vero!


Mina Stallone


1 commento:

  1. They also cast ballots for 1000s of state-court judges,
    after expensive, rancorous campaigns canada payday loans in fact,
    the unusual closing costs relating to the 2 varieties of
    lending products also differ.

    Feel free to surf to my web blog; canada payday loans

    RispondiElimina

Scrivi un tuo commento: